giovedì 24 dicembre 2009

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DI DIO

INTRODUZIONE

Crf : http://www.lettereadioealluomo.com/Dichiarazione_universale_diritti_Dio.htm

E’ una mancanza o contraddizione, che sia stata fatta la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ma non anche quella dei diritti di Dio. Infatti è stato Dio stesso che nel corso della storia e delle vicende umane, ha ispirato e modellato, proposto, la libertà totale dalla schiavitù terrena e eterna e il concetto di persona con tutte le ragioni per tutelarla, che conseguono tuttoggi . E da qui deriva anche la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e gli Stati di diritto. L’uomo in definitiva, ha tutto da guadagnare e niente da perdere, nel riconoscere a Dio, i suoi diritti; al contrario, ha tutto da perdere e niente da guadagnare, nel misconoscere i diritti di Dio o dimenticarli, sostituendoli con fittizzi .

TESTO

ARTICOLO 1

Dio esiste; ha diritto ad esistere : non è possibile negare la sua esistenza, senza contraddire la ragione più elementare : infatti gli uomini non si sono fatti da soli; e l’uomo stesso e le cose che lo circondano, dimostrano l’esistenza di una intelligenza superiore, sia per così dire, secondo il macrocosmo che il microcosmo di se stesse o del reale.

ARTICOLO 2

Dire che Dio non esiste, significa togliere al Creatore il primo dei diritti che gli spettano : infatti è come dire a un artista che non è autore della sua opera, onde non potrà vantare su essa né diritto d’autore alcuno né altro diritto .

La negazione dei diritti d’autore di Dio, è un furto, e rappresenta il primo passo, per costruire una civiltà fondata sulla prevaricazione e il disordine : infatti l’uomo che ruba il diritto di Dio a esistere quale Dio Creatore, diventa prevaricatore nei confronti di Dio stesso, e perciò non potrà fare a meno, di diventarlo anche nei confronti dei propri consimili. Ciò avviene perché riconoscere l’esistenza di Dio, è il maggior presupposto filosofico e teologico della fratellanza universale : se Dio non esiste, allora diventa possibile dire e credere che tutti gli uomini non hanno la stessa dignità (nonostante le loro diversità e capacità molto disparate); dunque se alcuni hanno dignità superiore o inferiore per qualche motivo teorizzato dall’uomo, necessariamente alcuni hanno maggiore o minore dignità di altri .

ARTICOLO 3

E’ proibito prevaricare e cospirare contro Dio , non riconoscendone l’esistenza e i diritti sull’uomo e tutte le cose; infatti dall’ammettere l’esistenza di Dio, deriva la prima esigenza della giustizia e della pietà; onde va da se, che non riconoscerne l’esistenza , diventa il primo passo verso l’ingiustizia e l’idolatria .

ARTICOLO 4

E’ necessità umana prioritaria, riconoscere l’esistenza di Dio, perché l’uomo pur creato a immagine e somiglianza del Creatore , tuttavia non è creatore dal nulla, di niente, tantomeno di se stesso o di qualcosa nel Creato; ma proprio perché somigliante a Dio, pur non essendo Creatore dal nulla di niente, l’uomo aspira naturalmente a collaborare col Creatore, nella creativa amministrazione di se stesso, come della realtà visibile e invisibile. Privare l’uomo di questa aspirazione naturale a collaborare con Dio, significa privarlo della principale amicizia e compagnia causa prima della ispirazione e creatività migliore in ogni campo.

ARTICOLO 5

Se Dio esiste, esiste anche un Padre dell’umanità tutta; in quanto Padre , egli non può non essere garante della pace e della fratellanza universale; rubare a Dio il diritto a esistere, significa perciò rubare al mondo, il diritto a vivere in pace e fratellanza .

ARTICOLO 6

Dio non ha solo il diritto di esistere ma anche quello ad esser creduto per ciò che è, vale a dire Il Creatore di tutti e di tutto.

E’ pertanto proibito privare gli uomini della fede in Dio, perché così facendo da un lato si priva Dio del diritto a esser creduto per ciò che è, e dall’altro si priva l’uomo di credere nella Verità principale, cioè quella del proprio Creatore che esiste e parla alle proprie creature.

ARTICOLO 7

Dio ha il diritto di suggerire e spiegare la via del bene. Dalla creazione stessa, Dio si è preso cura dell’uomo, spiegandogli la via del bene, come metodo principale da intraprendere per combattere il male e le sue tentazioni e il suo fascino, onde giungere infine, al possesso della vita eterna .

Pertanto togliere a Dio il diritto di esistere e di esser creduto, significa in realtà togliere agli uomini la via del bene, quale principale metodo per combattere il male e la battaglia, contro la morte.

ARTICOLO 8

Dio ha diritto ad essere rispettato . Gli uomini naturalmente aspirano al rispetto di sé e reciproco tra loro ; onde un disordine individuale e sociale sopraggiunge quando questo rispetto manca; ciò aiuta a capire come sia importante rispettare Dio, Creatore di tutto e di tutti : rispettando il capo e Creatore, il padrone supremo e Eterno, il mondo si predispone all’ordine e alla santità, cioè alla migliore amministrazione di sé, così come una famiglia che rispetta il Padre, meglio ne capisce ed esegue i buoni ordini e desideri .

ARTICOLO 9

Dio ha diritto ad essere lodato. E’ una contraddizione che l’uomo lodi se stesso per qualche merito artistico, politico, scientifico…; ma poi, incurante della realtà più profonda, osi talvolta tralasciare la lode che deve al proprio Creatore, non solo perché tale, ma più esattamente perché nessuno ha parole e progetti di vita, come Dio Padre li ha per l’uomo, essendo appunto, il Dio della vita .

ARTICOLO 10

Dio ha diritto a beneficiare della gratitudine degli uomini . Tra tutte le Creature del mondo visibile invisibile, nessuna è come l’uomo : godiamo perciò di una unicità assoluta frutto della genialità incommensurabile di Dio, nonostante i nostri limiti e fragilità apparenti, che si concludono con la morte del corpo, ma anche col godimento del Paradiso e la Resurrezione finale alla fine del mondo. Tanto è il nostro valore, che si è detto, noi uomini siamo la gloria di Dio, onde nel corso della storia si vede quanto grande e profonda è la nostra identità spirituale oggettivata dalla pietà, dal modo di vivere, dalla letteratura, dall’arte, dalla scienza… . Ma questa unicità e facoltà espressive che rivelano a noi, noi stessi per la gloria divina, obbligano a sentimenti di gratitudine verso il Creatore, prima causa di tutta questa stupefacente abbondanza.

ARTICOLO 11

Dio ha diritto a partecipare alla lotta dell’uomo, contro il male e la imperfezione . Più esattamente Dio ha diritto a capitanare o dirigere, tale lotta dell’umanità contro il male dentro e fuori di se stessa. Infatti Dio conoscendo l’uomo e ogni realtà infinitamente, essendo onnisciente e senza limite alcuno, è l’unico che può condurre l’uomo alla vittoria effettiva; anche perché la santità perfetta di Dio, si fa garante delle sue intenzioni e lealtà, mentre la sua potenza si fa garante della sicura riuscita, nonostante l’apparenza e lo scandalo della Croce.

ARTICOLO 12

Dio ha diritto a partecipare alla costruzione del bene del mondo, come di ogni realtà visibile e invisibile . In questo senso è assurdo pensare che Dio possa in qualche modo limitare le istanze creative di ciascuno uomo o popolo alla costruzione del bene di sé o in generale di qualunque individuo o cosa , perché Dio è il Padre di ogni bene o buon desiderio o buona azione; e in quanto tale, non solo ha creato gli uomini a lui somiglianti cioè con l’aspirazione e la capacità di fare del bene; ma più esattamente con costanza divina, li esorta e conferma, compiacendosi come nessuno di vedere all’opera le proprie creature e in battaglia i propri soldati o fedeli.

Perciò il male che talvolta si accumula e tenta sovente assalire individui come popoli interi, dipende dall’uomo che non osserva né la legge divina né talvolta, quella umana .

ARTICOLO 13

Dio ha il diritto a esprimere la propria opinione. E’ una contraddizione che il Creatore della libera volontà o arbitrio, sia da alcuni espropriato perfino della libertà di esprimere il proprio pensiero e opinione; mentre è un atto pio, specialmente in caso di necessità o pericolo, quello , di decidersi a considerare l’opinione o i consigli di Dio .

ARTICOLO 14

Dio ha il diritto di comandare e essere ubbidito, perché è la più grande garanzia della giustezza e bontà degli ordini che dispensa; anzi nessun ordine divino è contrario all’amore individuale e universale, in mirabile armonia e complementarietà . Perciò si può dire che i comandi dalla Legge di Dio o Decalogo, sull’esempio del Cristo che tale Legge ha completato, rappresentano per così dire, la geometria e la sostanza stessa, dell’Amore ; e dunque rappresentano un bene sia impagabile che eterno, posto che l’ubbidienza a tali ordini , è motivo di premio o punizione subito dopo la morte corporale e alla resa finale dei conti o giudizio universale.

ARTICOLO 15

Dio ha il diritto di esprimere il suo amore infinito per gli uomini e per il mondo : cioè ha il diritto di salvare il mondo, perché è l’unico che lo può fare, avendo il potere supremo di vincere la morte e il male .

ARTICOLO 16

Dio ha il diritto di presiedere e partecipare alla vita del matrimonio e della Famiglia, perché così come creò gli uomini e ogni creatura, allo steso modo è il principale garante della vita di chi in quanto Creatore, gli appartiene.

ARTICOLO 17

Dio ha il diritto di dare e togliere la vita ; perciò nessuno all’infuori di lui, può dare la morte a qualcuno, nemmeno se Stato o Istituzione umana, preposta all’ordine e alla dispensazione delle punizioni contro i crimini.

ARTICOLO 18

Dio ha diritto a essere riconosciuto come il primo e il più autorevole di tutti i maestri , perché non è superabile in sapienza e scienza da nessuno; anzi egli è anche il Creatore di ogni sapienza e scienza; e perfino la ispira nelle vicende della storia, come mostra tuttoggi la storia stessa del Popolo eletto nell’Antico Testamento e la Storia stessa del Popolo Eletto o cattolico, nel Nuovo Testamento .

ARTICOLO 19

Dio ha diritto di comandare la gestione della politica degli individui come delle nazioni nel mondo; perciò è una forma di prevaricazione estrometterlo dalla politica come dall’economia; infatti comandando egli la fratellanza o amore universale, è grave disubbidienza ai suoi ordini e desideri più intimi, usare proprio la politica e l’economia per disattendere e deludere tali desideri e comandi; al contrario è osservanza tanto necessaria quanto lodevole, tradurre in politica come in economia i comandi divini che aiutano il povero e creano prosperità, senza che alcuno ci scapiti e possa dire, a ragione, di non guadagnarci niente.

ARTICOLO 20

Dio bellezza infinita, ha diritto che le Creature fatte a sua immagine e somiglianza, riconoscano questo suo requisito della bellezza, e perciò cerchino e si sforzino con ogni mezzo artistico o del pensiero, di ispirare e creare la bellezza maggiore che anch’esse vedono e sentono necessaria alla qualità della vita materiale e spirituale . Rappresenta pertanto un venir meno al diritto come al desiderio divino, cercare la bruttezza e l’abbrutimento che portano gli uomini verso il basso, anziché verso l’alto, cioè verso la dignità e promozione di se stessi .